SAN FLAVIANO ACQUEDOTTO
L'Acquedotto di San Flaviano a Montefiascone in provincia di Viterbo, è un Acquedotto di Origine Romana che in un punto del suo attraversamento sotterraneo posto in leggera diagonale corrispondente alla sovrastante Basilica omonima, presenta un Cunicolo in muratura di probabile Opera Etrusca.
L'Acquedotto è scavato in una formazione geologica di materiale piroclastico costituito da Lapilli, tipici frammenti derivanti da eruzioni vulcaniche esplosive estremamente friabili ma maggiormente teneri da lavorare, mentre la base del Condotto Idraulico è scavata totalmente nel Tufo.
Questo ci permette una considerazione fondamentale.
L'Acquedotto è alimentato dall'omonima Sorgente, la Sorgente di San Flaviano che origina al di sotto dell'attuale giardino "Rocca dei Papi" insieme ad altre due Sorgenti, del Castagno e di Rojano, costituendo insieme a quest'ultime il fulcro acquifero principale di Montefiascone rendendosi protagoniste ciascuna, della costruzione di tre Acquedotti ipogei principali, distinti tra loro.
La Sorgente di San Flaviano con i suoi 539 metri s.l.m. è la sorgente più alta delle tre.
Premesso ciò, e tenuto conto che il territorio della Tuscia presenta dunque condizioni geomorfologiche particolarmente favorevoli alla realizzazione di opere ipogee grazie alla natura vulcanica del suo sottosuolo, è proprio il fatto che le Sorgenti in questione siano Sorgenti di contatto, ovvero Sorgenti caratterizzate dal defluire di acque legate ad una falda freatica contenuta in una formazione permeabile (Lapillo) con una sottostante impermeabile (Tufo), a suggerire lo scavo di Gallerie come nell'esempio di San Flaviano, che poggiando sul Tufo sono orientate alla vena sgorgante con il fine di captare e convogliare altre lame d'acqua stillanti che altrimenti verrebbero perse, aumentando in questo modo la portata delle Sorgenti stesse.
Sono visibili dopo i primi due minuti e cinquantanove secondi circa del mio Video, in particolare, le polle d'acqua gorgoglianti dovute alle infiltrazioni meteoriche che attraversano proprio questo assetto stratigrafico.
La risalita verso la Sorgente permetteva poi la realizzazione lungo il Condotto, di cisterne accessibili dalla superficie, che una volta riempitesi, tracimando, riversavano l'acqua nel canale dell'Acquedotto.
Percorrendo il lungo Acquedotto di San Flaviano, che al momento si attesta tra gli Acquedotti di Epoca Romana più estesi tra quelli che ho esplorato, precisando che si protrae per oltre seicento metri dalla Località Cannelle fino al tratto che in origine raggiungeva appunto la fonte presso il giardino della Rocca dei Papi con anche una diramazione verso un pozzo che probabilmente doveva identificarsi con il pozzo presente presso il Monastero del Divino Amore, durante il tragitto si raggiunge un punto della Galleria in cui troviamo una parete alla nostra sinistra di sporgenza cilindrica e ricoperta da una muratura in mattoncini.
Ebbene, questa parete non è una parete in realtà come potrebbe sembrare perché ci troviamo di fronte alla costruzione di un Pozzo in pietra di Epoca Medievale che oggi è completamente riempito.
Questo Pozzo veniva utilizzato dalla popolazione del borgo di San Flaviano e superiormente emergeva sul lato dell'antica Cassia, strada che transitava davanti all'ingresso del piano superiore della Basilica di San Flaviano.
L'apertura murata a secco, serviva per le pulizie del Pozzo ed interessanti sono i reperti che da questa apertura sono stati rinvenuti, parliamo di alcuni frammenti di ceramica riconducibili al '400 che ci indicano l'epoca di chiusura del pozzo con un precedente abbandono del borgo di San Flaviano.
L'imponente lavoro di scavo dell'Acquedotto di San Flaviano ha subìto vari interventi di manutenzione nel corso degli anni e presenta oggi un andamento direzionale che si addentra nel ventre di Montefiascone tramite peculiari allargamenti che si alternano ad ulteriori tratti più dimensionati con la risultante di un viaggio dal fascino sinuoso.
In effetti tale sensazione viene giustificata dal fatto che malgrado Montefiascone presenti molti dislivelli dovuti al suo assetto collinare, il Cunicolo di San Flaviano ha un andamento piuttosto rettilineo perché sono stati evitati i salti di quota in corrispondenza dei versanti più ripidi del colle che altrimenti avrebbero impedito all'acqua di raggiungere le fontane e le cisterne.
Questo venne reso possibile grazie alla famosa Tecnica dei Vasi Comunicanti che per l'appunto applicata ad un impianto idrico, permette di fornire di acqua, pozzi e cisterne sfruttando la posizione di quota più elevata della Sorgente, collegata attraverso la rete cunicolare.
L'Acquedotto di San Flaviano sorge in località Cannelle, località che deriva il nome dalla vicina Sorgente delle Cannelle che un tempo alimentava la fontana delle Cannelle limitrofa all'attuale Basilica di San Flaviano ed oggi purtroppo andata distrutta a seguito di nuove costruzioni.
L'Acquedotto di San Flaviano tuttavia si suddivide in due grandi rami.
Il ramo di destra conduce proprio in direzione dell'ex fonte delle Cannelle così chiamata per via delle sue numerose fontanelle, fonte che in seguito venne spostata in località Pietrara che dista poche centinaia di metri da quella di origine.
L'altro ramo di sinistra è invece quello dove si sviluppa il mio cammino intercettando proprio il sottosuolo della Basilica di San Flaviano.
Intrapresi pochi passi nell'acqua alla nostra sinistra dunque, troviamo quella che ad oggi risulta essere l'unica ramificazione secondaria dell'Acquedotto che ci allontana a destra su un canale colmo d'acqua. Questo canale raggiunge due cisterne chiuse, presenti nel terreno di un privato. Elemento importante per comprendere il quantitativo di infrastrutture idriche impiegate nei secoli.
L'esistenza della Sorgente di San Flaviano induce ad un'interessante premessa generale in quanto se è vero che è proprio l'acqua a fondare una città questo caso lo dimostra alla perfezione.
Sarà proprio intorno a questa fonte che inizierà infatti, grazie ai Romani, a consolidarsi e prosperare la città di Montefiascone. I Romani istituirono qui, nei pressi dell'attuale Basilica di San Flaviano, una stazione di posta o statio che trovo' attecchimento grazie all'abbondanza d'acqua presente che pote' essere ampiamente utilizzata.
Creare una stazione di posta accanto ad una risorsa idrica è un fenomeno che troviamo documentato già in Asia occidentale nel secondo millennio avanti Cristo dove suddette Stazioni funsero da prototipi ante litteram degli hospitia e dei Caravanserragli.
Sia dal Video che dalle immagini fotografiche pubblicate spiccano i repentini cambiamenti nello stile architettonico delle volte in cui tra tutte non possiamo non citare la Volta a Cappuccina, già presente in altri miei Video di Acquedotti esplorati, tipica in Epoca Etrusca e poi ripresa dai Romani.
Questi cambiamenti di costruzione furono legati all'esigenza di tamponamento delle varie frane a cui era soggetto il lapillo, come menzionato sopra.