CAGNEMORA  E  IL  COLOMBARIO

 

 

Nel cuore della Valle di Cagnemora un'insospettabile area che impreziosisce l'estensione del peculiare bosco di Bomarzo tra la Valle del Tevere e la mia Umbria, ausiliata da piccoli gradini entro in una Sala d'Arte scavata nella roccia di lapillo vulcanico interamente scolpita da oltre 300 Celle di grandi dimensioni.

Il piano di calpestio asseconda una lieve discesa.

Il Soffitto è intermezzato da un filare di nicchie più piccole che impera dall'alto e si fonde con l'archetto dell'ingresso che direziona la luce attraverso il ruolo di un oculo ma ad oggi anche attraverso l'ingresso stesso, là dove la porta di ingresso probabilmente esistita anticamente, è oggi scomparsa.

Il fatto che questo Colombario così riccamente artigianale al suo interno sia scavato piuttosto in basso rispetto ad altri Colombari solitamente posti ben più in alto, può orientarci ad una fruizione funeraria?

Studi riportati sembrano valorizzare  l'ipotesi di utilizzo funerario presumendo un inquadramento di Epoca Romana tra la Fine dell'Età Repubblicana ed il Primo Secolo Dopo Cristo, periodo storico oltretutto, in cui il Rito Incineratorio si diffonde.

Il Sito ospita un allestimento che tende senza dubbio ad una platealità esecutiva non tanto per planimetria piuttosto per dimensione delle nicchie dove se la profondità degli alloggiamenti colpisce,  disorientano senza dubbio le loro Altezze, elementi oltre che poco usuali teoricamente meno utili.

Il ruolo di  nicchie più piccole ottenute tramite filari eterei, quasi in sospensione invisibile lungo il soffitto si contrappone inevitabilmente al resto del vano. 

Alcuni fori sui gradini esterni testimoniano l'antica esistenza di una porta che andava a chiudere il monumentale Colombario Rupestre il quale prosegue oggi il suo racconto all'interno di una Macchia dove i nostri passi sono scanditi dal profumo intenso che si sprigiona a tratti dalle piante del sacro alloro. Tutto qui è Storia.