GUADANDO  LO  STRIDOLONE:

L'INSEDIATIVO  RUPESTRE  AL  DI  LÀ

 

In questo Video estrapolo cinque ambienti di Insediamenti Rupestri dell'Area Toscana non presenti sul web.


Un corso d'acqua fungeva storicamente sia come difesa del Complesso Sepolcrale sia come approvvigionamento idrico degli Insediamenti.


E se è vero che dove c'è Acqua c'è vita tale assioma non può che rendersi lapalissiana analisi di trasposizione all'interno dei contesti boschivi.


Un bosco attraversato da fossi e torrenti racchiude infatti spesso in sé anche tracce dell'esistenza umana a volte anche molto, molto antiche.


Questo sunto descrittivo è reso possibile in particolare grazie ad un percorso intrapreso all'interno di un'estesa area di bosco della Toscana che attraverserà al nostro rientro anche il territorio di Proceno nel Lazio.


Dopo aver individuato piuttosto illusoriamente un punto dove potermi bagnare meno, saltellando tra i sassi ed aiutandomi con un improvvisato passaggio su di un tronco di legno, guado il Torrente Stridolone per risalire il bosco dal lato opposto con una bella arrampicata piuttosto esposta e franosa.


È così che dopo un po' raggiungo la bella Chiesa di Santa Vittoria ovvero una piccola Chiesa rurale abbandonata, ricostruita in Epoca Fascista, depredata oggi di alcuni elementi che la costituivano, ormai spoglia al suo interno ed isolata tra il fogliame.


Interessanti alcune voci di corridoio riguardanti l'area che perimetra questa Chiesa che si narra sia interessata da una zona funeraria inerente le sepolture di figure monastiche che sarebbero qui giunte da un limitrofo insediamento rupestre.


La Chiesa di Santa Vittoria divide idealmente un'ansa del Torrente Stridolone con una serie di interessanti gruppi di grotte rupestri.


È proprio nella ridiscesa di questo tragitto che scorgo infatti due principali Blocchi Insediativi molto interessanti.


Questi due gruppi di grotte isolati nel silenzio di questa vasta area boschiva sono testimonianza di un'Architettura Rupestre che si è modellata nella materia morbida del Tufo qui sorprendentemente abbondante.


Si scorge dapprima un unico grande ambiente grotta con cenni di rifacimenti al suo interno.


Ma è proseguendo che si arriva al primo dei due agglomerati rupestri.


Il primo è senza dubbio il più interessante dal punto di vista architettonico. Abbiamo una piattaforma di tufo che tra la vegetazione fa capolino creando l'ingresso per ambienti attigui tra loro ed a volte comunicanti. Gli ambienti sono piccoli vani non molto alti dove tra questi sicuramente salta agli occhi un vano allestito con un Arcosolio al quale ho scelto di dedicare un Video a se stante "Tombe Rupestri ad Arcosolio" accessibile dal Link in alto a sinistra.


Frontalmente a tale agglomerato tufaceo, troviamo una nuova parete di tufo isolata, molto nascosta dalla folta vegetazione, concava nel creare uno spazio interno a Nicchia poco accennato e quasi sbarrata del tutto dal folto groviglio di spine.


Proseguendo a scendere mi imbatto nell'ultimo agglomerato.


Questa volta si tratta di ingressi che si aprono tra un gruppo isolato di rocce spigolose e legna accatastata raccordati internamente da un lungo tunnel basso.


Accanto vi è la presenza di una vera e propria grotta con tracce di funzione abitativa; incontriamo una Nicchia Abitacolo posta sulla parete di fondo con probabile funzione di rimessa alimentare, varie incisioni parietali ed un foro posto in alto non distante dall'ingresso probabilmente utilizzato con ruolo di canna fumaria.


Cosa dire di queste Grotte? Ebbene, parlando di questa area si ipotizza una possibile frequentazione dovuta a Frati che sicuramente potrebbe aver interessato sia la zona di Sorano con la frazione di Montorio sia l'area di Santa Vittoria tuttavia questo non è un dato certo mentre rimane una possibilità plausibile ragionando su di un toponimo "Frati" esistente in queste zone. Non risultano per quanto mi riguarda invece, simboli o incisioni che possano rimandare a interpretazioni religiose varie. Tale interpretazione inoltre non chiarisce bene quali siano i punti geografici effettivi di una eventuale frequentazione simile.


Tali nuclei insediativi potrebbero aver riguardato gruppi alle dipendenze dei vicini Castelli se consideriamo con un po' di immaginazione un assetto morfologico completamente diverso da come lo vediamo oggi ovvero con differenti dislivelli del terreno e distanze dunque più ravvicinate sia tra un nucleo e l'altro, sia dalle fortificazioni stesse.


Una zona perimetrata dallo scorrere del Torrente là dove ascoltandone il rumore dalla profondità del ripiano boschivo che oggi vi si affaccia al di sotto, vengo trascinata in quel condizionamento del "prestare orecchio" che attraverso un passo dopo l'altro mi affretto ad assecondare.


Setacciando in lungo ed in largo questo bosco mi soffermo ad un certo punto su particolari Massi di Tufo che catturano la mia attenzione perché sembrano scavare, a volte nel loro punto culmine altre volte alla base, delle vere e proprie aree rettangolari occultate dalla terra ma profonde.


La Forma che mi colpisce di più è la seconda che vediamo scorrere nel Video visibile a questo Link del mio Canale Youtube https://youtu.be/xJWp_IcpXS4?feature=shared  che consiste in un lungo Bordo di Tufo sotterrato, svincolato da altro.


Labile qui il confine tra apparenza e realtà.


E se le provocazioni della fantasia sono sempre in agguato, quanto si spinse in là l'uomo nel forgiare questo Tufo qualora questo Tufo fosse mai stato forgiato?


Oltre a stimolare degli interrogativi provocatori, questi massi con queste forme oggettivamente del tutto aniconiche appartengono senza dubbio al nostro patrimonio ambientale più sorprendente ed affascinante.


LA NOTIZIA IN PIÙ:  Intanto in un'area non troppo distante da qui, segnalo la notizia del rinvenimento di antiche palafitte.

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